POTENZA, DALISI E LA CITTA’ DEL DESIGN.

Featured

Una tappa di avvicinamento al conferimento della cittadinanza onoraria a Riccardo Dalisi molto importante quella che si è tenuta ieri a Potenza presso il Palazzo della cultura. Ma, sopratutto, una occasione utile per consolidare il progetto che operatori pubblici e privati stanno  provando a mettere in piedi per fare di Potenza una città laboratorio del design e dell’artigianato.

Visione che il prof. Gambardella dell’Università Vanvitelli di Napoli già allievo del Dalisi, presente all’incontro,  ha sostenuto poiché non esiste artigianato senza un progetto, senza il collante del disegno, della prospettiva, della originalità e dell’inventiva di cui  l’architetto Dalisi è stato il massimo interprete nel sud Italia.

Dopo la proiezione del film “Latta e cafè”  di Matarazzo dedicato alla vita e alle opere del Dalisi , si è tenuto un dibattito a cui hanno preso parte il Presidente dell’Ordine degli ingegneri D’Onofrio, la professoressa Di Stilo del liceo statale Gropius e l’architetto Gasperini. Per L’amministrazione Comunale presente il vice sindaco Vigilante che ha garantito il massimo sostegno alla progettualità messa in campo dagli organizzatori.

In particolare, tutti gli intervenuti, hanno convenuto sull’importante operazione innanzitutto culturale alla base del progetto e della possibilità di fare del modello artigianale partecipato di Dalisi  un importante punto di partenza anche per Potenza e la comunità lucana.

“Il design e l’artigianato sono veicoli straordinari di sviluppo e crescita, ha detto il nostro  Presidente. L’operazione che abbiamo messo in piedi tende a rafforzare l’asse tra conoscenza, manualità e progettualità e guarda alla possibilità di far nascere una Scuola del design e dell’artigianato a Potenza per dare ai giovani gli strumenti per creare occupazione e opportunità per rimanere in loco. Spero che le Istituzioni ai vari livelli, possano agevolare e sostenere questo percorso”.

Alla fine dei lavori Maria Teresa Sanza, socia di We Love Potenza ha donato al prof. Gambardella un dipinto, a testimonianza di come l’arte nelle sue espressioni multiformi tenga insieme  cultura, storia, riconoscenza e radici.