SU PALAZZO D’ERRICO SI DECIDA IN UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO.

Featured

“Da una recente intervista a mezzo stampa  è emersa la volontà del sindaco di Potenza, di demandare al Consiglio Comunale la decisione in merito alla destinazione d’uso di Palazzo di largo d’Errico.

We Love Potenza propone, come da tempo noto , l’istituzione nel sito di cui trattasi di un “incubatore sociale” dove poter esercitare attività di studio e formazione.
Un luogo di incontro, che favorisca la diffusione della conoscenza e della creatività, orientato al rilancio dell’artigianato e delle micro imprese, e più in generale, a far crescere capacità e talenti di giovani, associazioni e professionisti.

Risulta infatti fondamentale, in tema di sviluppo urbano, tendere verso fattori immateriali come arte , cultura e nuove tecnologie, al fine di  promuovere un’immagine inedita della città.
Proponiamo, pertanto, di discutere della destinazione d’uso di Palazzo d’errico in un consiglio comunale aperto, al quale chiamare a dibattere tutte le realtà cittadine che hanno  proposte sulla questione in oggetto (associazioni, movimenti, ordini professionali, imprenditori, università, scuola ed altri enti da coinvolgere).

Decisioni così rilevanti per il destino del centro storico e della città intera, devono essere assunte in maniera partecipata, non perdendo la straordinaria occasione di confronto con i cittadini”.

Il portavoce

Davide Rispoli

PALAZZO D’ERRICO UN ANNO DOPO. 

Featured

Venerdì 8 aprile 2016 , esattamente un anno fa, We Love Potenza organizzò un costruttivo dibattito sulla destinazione d’uso di Palazzo di largo d’Errico  al quale parteciparono diversi esponenti dell’associazionismo impegnato, dell’università e delle professioni e finanche  dell’amministrazione comunale.

La proposta sottoposta dal Movimento cittadino in quella sede era di fare di Palazzo di largo d’Errico un centro per la creatività e l’innovazione al servizio dei giovani.

Un incubatore per favorire la rinascita del centro storico, creare nuova occupazione in un campo di eccellenza quale potrebbe essere l’artigianato artistico ma anche in altri settori tradizionali. Tutto ciò attraverso un partenariato forte tra Comune, Regione , enti camerali e associazioni di categoria, che valorizzi la riqualificazione urbanistica e ambientale  e la rivitalizzazione delle piccole attività commerciali e artigianali nonché la realizzazione di centri servizi e di incubatori d’impresa destinati all’insediamento temporaneo di nuovi iniziative imprenditive.

In sintesi una struttura polifunzionale in cui coesistano TRE ambiti diversi ma complementari: spazio formazione- spazio impresa- spazio cultura; una scuola che contribuisca a formare quella classe di creativi a cui affidare il rilancio della città ove  si insegni ai giovani  l’attraversamento dei confini disciplinari, l’utilizzo delle tecnologie, la comprensione dei vantaggi competitivi del glocal, uno spazio per coloro che vogliono sperimentare soluzioni e pratiche per il rilancio della città, per soluzioni innovative nel miglioramento dei servizi pubblici.  All’interno di questo spazio, venne proposta la possibilità anche di far nascere Laboratori “PIVOT” atti ad esplorare e studiare progetti per altri contenitori vuoti della città e del centro e utilizzare la rete dei saperi che in quello stesso incubatore sarebbero nati  spontaneamente.

Spiace constatare che, dopo la riqualificazione, il palazzo sia ancora vuoto a fare “bella” mostra di se in attesa che accada qualcosa. Eppure da allora, del Palazzo se ne parla in maniera periodica senza però nessuna indicazione specifica da parte dell’Amministrazione Comunale, anche per quanto attiene l’eventuale divulgazione di un Avviso pubblico o gara di idee sulla quale confrontarsi con le forze attive della città.

We Love Potenza auspica che presto il Comune possa dire una parola definitiva sulla destinazione di Palazzo d’Errico che, per la sua posizione centrale e strategica, non può rimanere un’altra struttura vuota in un centro storico che lentamente muore.

Riflettori accesi su Via Mazzini.

Featured

IMG_9962

Riapriamo via Mazzini è la prima tappa di un percorso teso a accendere i riflettori sulle Lacune di Potenza. Questi vuoti rappresentati da contenitori, palazzi e strutture abbandonate saranno al centro di una serie di iniziative con le quali We Love Potenza prova a produrre idee e proposte valide per il ripristino e la rivitalizzazione delle stesse.

Nel caso di via Mazzini , We love Potenza rilancia un progetto pilota che prevede collaborazioni diffuse con attori istituzionali e privati per una operazione di recupero non solo economico- produttiva dell’area ma anche di vera e propria riqualificazione urbanistica. Il Cinema Ariston, la villa del prefetto, i parcheggi di via Armellini, i palazzi abbandonati sono tutte Lacune che necessitano di essere colmate. Tutto però parte dal ripopolamento dei locali sfitti della stessa via Mazzini.

Nel corso della iniziativa di venerdì 21 ottobre , riproposta la necessità di chiamare i giovani , universitari in primis, a proporre idee per rioccupare questi fondi sfitti pronti a recepire idee innovative per attività imprenditoriali, come ad esempio laboratori artigianali e digitali. Non dimentichiamo- ha detto Enzo Fierro- Presidente di WLP- che via Mazzini è l’arteria principale di collegamento tra Università e centro storico di Potenza e che potrebbe diventare il luogo ove gli universitari possono utilizzare i famosi “garage per startup” o anche iniziativa culturali.

Attraverso la riapertura temporanea dei fondi commerciali sfitti per iniziative sociali, artistiche e culturali, il Progetto proposto valorizza la collaborazione tra proprietari, Amministrazione e cittadini.

Ribadita pertanto, la proposta di introdurre un regime fiscale apposito per facilitare tali nuovi insediamenti e, di chiedere ai proprietari dei locali sfitti di via mazzini di essere parte attiva di questo processo.

IMG_9968

Nel corso della serata i vari interventi hanno tutti posto l’accento sull’importanza di questa iniziativa che può diventare una buona pratica da adottare anche in altri parti della città e a creare quelle sinergie necessarie tra attori locali. Snodo cruciale anche la riqualificazione dei cosidetti contenitori vuoti, sui quali andrebbe fatta una attenta cernita e , conseguentemente, adottata la relativa procedura dei concorsi di idee aperti a progettisti locali per la definizione di nuove destinazioni d’uso.

Inoltre, la recente riapertura della Villa del prefetto, arricchisce di un nuovo valore tutto il percorso in oggetto nonché le aree limitrofe ed in particolare il centro storico che beneficerebbe degli effetti generati dalla riqualificazione proposta. A tal fine, di concerto con le eventuali iniziative in itinere che riguardano tale bene, il Movimento propone una sorta di coordinamento con associazioni e cittadini attivi  stabilendo con l’Ente gestore del parco ruoli e programmazione.

All’incontro numerosi ospiti , tutti chiamati per le attività di propria competenza ,  nel raggiungimento degli obiettivi :  Prospero Cassino di Confesercenti, Vincenzo Auletta dell’ANCE, Francesco Scorza dell’Università di Basilicata, l’assessore Comunale alla riqualificazione Pergola e numerosi rappresentanti di associazioni e comitati. Dibattito coordinato dalla vice presidente di we love Pz Rosanna Mucig. Ad apertura dei lavori, la giovane Rocchina Martinelli ha presentato la sua tesi di laurea dal titolo “Lacune: completare, ricostruire, trasformare l’architettura” proprio centrata sul cinema Ariston con la quale ha conseguito il diploma di Laurea in architettura presso l’Università di Pescara.

Palazzo di largo d’Errico: il futuro che abbiamo visto.

Featured

IMG_5617 (1)

Venerdì 8 aprile 2016 nel ridotto del Teatro Stabile, si sono confrontati in due ore di dibattito, creativi, professionisti, imprenditori, amministratori sul futuro concreto di Palazzo di Largo D’Errico.

Ha introdotto il dibattito Enzo Fierro, Presidente del movimento We Love Potenza, sottolineando il collegamento tra questo evento e la Settimana delle culture digitali e mettendo così in evidenza che per Potenza è importantissimo entrare in un programma di respiro nazionale ed internazionale sul digitale.

We Love Potenza – ha sottolineato Enzo Fierro – è il movimento civico di chi ama Potenza e vuole contribuire a farla uscire dall’angolo in cui è relegata.

Ecco qual è l’idea del Movimento: “Palazzo di Largo D’Errico potrebbe diventare il luogo ideale in cui incubare imprese creative. Seguendo il disegno architettonico di riqualificazione del Palazzo, riteniamo sensata la proposta di trasformare l’edificio in un luogo pubblico destinato ai talenti locali.”

Il Movimento We Love Potenza si fa portavoce dell’esigenza di dar vita ad un incubatore per creare nuova occupazione, che rappresenterebbe un vero e proprio progetto di sviluppo territoriale. In questa visione, il Palazzo di Largo D’Errico sarà messo a disposizione delle associazioni per promuovere i talenti, fondando un vero e proprio “Palazzetto della Creatività”.

IMG_5641 (1)

Si è dichiarata appassionata di Palazzo di Largo D’Errico Giovanna Laguardia, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha moderato l’incontro.  La giornalista ha sottolineato il rischio che l’edificio possa trasformarsi in un bellissimo palazzo “vuoto”.

L’architetto Piergiuseppe Pontrandolfi, che in passato si è già occupato del Palazzo in questione, ha ricordato che negli anni Settanta lo stesso sarebbe dovuto essere demolito.  A suo parere a Potenza esistono circa 15 contenitori vuoti su cui i cittadini dovrebbero riflettere, operando una revisione complessiva e non mirata al singolo edificio.

Gianpiero Perri, esperto di politiche di sviluppo, ha individuato due strategie per il rilancio della città di Potenza: sottolineare il tema della creatività e rigenerare gli spazi. “Non bisogna seguire l’esempio della Silicon Valley, ma creare tante Small Valley”. A suo parere Matera 2019 deve diventare una pubblicità per tutta la Regione e Potenza deve esercitare un ruolo di Città-Capoluogo. Non poche preoccupazioni ha manifestato Perri per lo stop che la recente “questione petrolio” potrebbe portare alla crescita della Basilicata.

IMG_5631

Rossana Gaudiano, ha portato all’incontro i saluti di Gianpiero Maruggi, AD di Sviluppo Basilicata. Ha affrontato il tema di Palazzo di Largo D’Errico con grande interesse, ricordando un “buon esempio” di quattro anni fa, la realizzazione dei Centri di Creatività, da cui, a suo parere, bisogna ripartire. “È necessario individuare chi gestirebbe questi spazi. Come la Pubblica Amministrazione può entrare a far parte di questo processo? Sicuramente è importante creare connessioni tra le varie strutture coinvolte”.

Al suo intervento si è riallacciata Ida Leone, che ha parlato di due sue importanti esperienze professionali: il progetto Visioni Urbane e la Candidatura di Matera 2019. Proprio partendo da qui, ha proposto di dedicare Palazzo di Largo D’Errico ad una consultazione pubblica: i progetti più belli nascono dal basso.

Anche Alessandro Attolico, della Provincia di Potenza, non intende parlare della destinazione del singolo edificio. Partendo dalla sua personale esperienza sulle città resilienti, sente la necessità di un discorso integrato. A suo parere bisogna scendere sul territorio concretamente, partendo dall’esistente, per dare nuova forza a ciò che si vuole fare, adottando un approccio “multi-stakeholders” condiviso, pubblico-privato.

IMG_5624

“Palazzo di Largo D’Errico ha da sempre una vocazione innovativa. Non è vero che non si è mai pensato alla sua destinazione d’uso –  ha dichiarato Rocco Pergola, Assessore all’Edilizia e Pianificazione del Comune di Potenza – Quando è stata effettuata l’opera di ristrutturazione il Palazzo è stato fornito di impianti tecnologici, per garantire la fruibilità ed ospitare eventi di alto prestigio.”A suo parere l’impronta è stata già data e c’è bisogno di finalizzare il lavoro in questa direzione.

Ha preso la parola anche Roberto Falotico, Assessore alla Cultura della Città di Potenza affermando che ci sia bisogno di una “rigenerazione democratica”. Anche lui ritiene che il centro storico sia il cuore pulsante della città e che la città da esso debba rinascere, recuperando prima di tutto le certezze storiche. Anche il tema della digitalizzazione gli è particolarmente caro: “Potenza 2019” deve prepararsi e sfruttarne tutte le potenzialità.

Molto interessante l’intervento di Antonio Candela, il giovane Presidente di CDA Universosud Società Cooperativa, che nel 2012 ha fondato il primo Community Information Center in Europa, proprio a Matera. L’amministrazione ha assegnato al progetto, in qualità di sede, l’ex stazione delle FAL, dando vita, così, ad una rigenerazione urbana “indotta”: la riqualificazione di quella sede ha stimolato il processo di riqualificazione delle strade e dei negozi o uffici più vicini. Avevamo proposto stesso progetto anche al Comune di Potenza senza aver riscontro. Fortuna ha voluto che stesso centro aprirà anche a Potenza, all’ interno della Università degli Studi.

IMG_5637

Si è parlato ancora di innovazione con Luigi Catalani di Wikimedia Italia, che ha attivato varie attività con gli studenti. I ragazzi del Liceo Gianturco hanno creato un “wiki book” sul tema del cyber bullismo. Con Wikipedia c’è molto da fare su Potenza: in primo luogo è necessario selezionare le fonti e raccogliere le foto messe a disposizione dai ricercatori, per dare maggiore visibilità on line alla città.

IMG_5621 (1)

Per Giorgio Rutigliano, informatico,  è importante affrontare il tema della funzione complessiva della città che pure ha un profilo di città tecnologica e per queto, al di là dei contenitori che possono essere disponibili, il capoluogo di Regione potrebbe diventare un centro tecnologico all’avanguardia.

Antonio D’Andria, studioso di storia, ha dichiarato che la bibliografia di Potenza negli ultimi anni si sta molto arricchendo. Ha anche rilevato, però, un problema: esistono materiali di mostre, realizzate dal Comune di Potenza, che non vengono più rese disponibili agli utenti. Quasi un “museo che muore”. A questo punto Palazzo di Largo D’Errico, per la sua posizione geografica, potrebbe diventare, a suo parere, una biblioteca e un luogo di ricerca sulla città.

Antonio Margiotta, di Sviluppo Basilicata, vede nel Palazzo una sede da dedicare all’artigianato innovativo ed ha auspicato che comunque si faccia a Potenza una struttura per l’innovazione e il digitale . Salvatore Panzanaro, Responsabile del progetto Scuola Digitale e membro di We Love Potenza, pensa che la cittadinanza debba riappropriarsi di questi spazi.

Il punto di vista delle imprese è stato presentato da Francesco Perone, che ha evidenziato il problema del costo elevato degli affitti per commercianti ed aziende. Qui strategica potrebbe essere la riqualificazione di alcuni “contenitori vuoti” della città.

Maria Grazia Mazzeo pensa che Potenza non debba essere una città dei servizi, ma la “città dell’innovazione” e auspica che venga realizzata una “Agenda Urbana”, condivisa ed efficace.

IMG_5629

Grazie a We Love Potenza- ha concluso- ho la consapevolezza che Potenza può giocarsi le sue carte per un adeguato modello di governance che porti la smart revolution a invadere tutte le attività della città capoluogo.

In conclusione dei lavori, Enzo Fierro ha ringraziato i partecipanti e ha sottolineato come esista a Potenza una classe di creativi che non frequenta solo i social ma che partecipa e condivide quei percorsi di crescita e alta progettualità che We Love Potenza intende portare avanti.

L’incontro non è stato quindi solo un mero momento di confronto, ma un “vero” patto per e con i cittadini, finalizzato a far fruttare spazi importanti della città.