UN AURICOLARE PER ASCOLTARE LA STORIA DEL PONTE ROMANO.

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C’è tempo fino al 30 settembre per aderire alla terza tappa organizzata da Come to Potenza che, per il terzo anno di fila, promuove itinerari turistici ed eventi finalizzati alla scoperta e valorizzazione culturale dei luoghi più caratteristici della città capoluogo.

Dopo la rappresentazione teatrale presso la Villa romana, le visite ai palazzi del potere del centro storico e il reading di poesie alla Torre Guevara, venerdì 5 ottobre, la carovana capitanata da We Love Potenza, accenderà i riflettori sull’antico ponte romano, inizialmente chiamato Sant’Oronzo in memoria del primo patrono della città.

I partecipanti avranno l’occasione di conoscere da vicino la storia del ponte grazie alle guide professionistiche di Archeoworking , di godere dell’incantevole scenario del fiume Basento e, a seguire, di assistere al concerto di Violoncello Pop a cura del maestro Michele Lorusso.

La novità assoluta di questo appuntamento sarà l’introduzione di una fruizione innovativa sia della visita guidata che del concerto, grazie all’ausilio della tecnologia Sound Splash ad impatto ZERO DECIBEL.

Infatti, i partecipanti, dovranno presentarsi alle ore 17.00 nei pressi del Ponte muniti della propria cuffia auricolare (basta quella del cellulare) che, collegata ad una piccola ricevente in dotazione, permetterà loro di ascoltare l’esposizione della guida senza perdere nessun dettaglio e, successivamente, le melodie del concerto stando comodamente seduti senza essere disturbati dai rumori dell’ambiente circostante.

Per partecipare è necessario versare una quota di iscrizione di 10 euro per gli adulti, e 5 euro per i bambini fino a 12 anni. Il numero di telefono da contattare per aderire entro il 30 settembre è il 347/9814032.

 

Gallitello isola pedonale? Esprimi il tuo parere.

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Gallitello è un’area della città con delle criticità ma anche con punti di forza e  opportunità da sfruttare.

Le potenzialità della zona sono tantissime se solo provassimo a fare rete e a comprendere l’importanza di azioni che possono renderla molto più attrattiva del momento.

Pensa ad esempio che:

  • è una delle poche zone pianeggianti di Potenza (e che quindi potrebbe essere comodamente percorsa a piedi),
  • è piena di negozi che possono soddisfare diverse esigenze
  • ha diversi spazi vuoti che potrebbero essere sfruttati come aree eventi, spettacoli all’aperto, mercatini dell’usato e tanto altro.

Proprio per fare emergere al meglio questi punti di forza vogliamo chiedere se anche per te Gallitello potrebbe  diventare un centro commerciale all’aperto come in altre città, ma periodico e temporaneo. Ti spieghiamo subito in cosa consiste la nostra visione:

Un centro commerciale all’aperto è una zona pedonale/ciclabile fornita di diversi servizi (parcheggi, navette, veicoli di emergenza e per disabili) e nella quale i clienti , provenienti anche da altre città, possono fare acquisti nei diversi negozi già presenti, passeggiare senza l’intralcio di veicoli a motore, godere dell’intrattenimento e delle aree di svago/ristoro messi a disposizione secondo modalità che i commercianti potranno organizzare, partendo dal caposaldo secondo il quale sono immediatamente realizzabili interventi di agopuntura urbana (ad es. murales o fioriere di quartiere disposte in spazi inutilizzati).

Ma sarebbe un’iniziativa periodica perché si ripeterebbe a cadenza regolare in un solo giorno della settimana e temporanea perché verrebbe organizzata in un periodo limitato di tempo (ad es. mesi estivi e autunnali per partire con l’esperimento).

Tutto questo viene da noi visto come punto di partenza per la riqualificazione della zona.

A tal fine pensiamo di proporre un Concorso di Idee per professionisti under 35  della città proprio per definire gli interventi progettuali volti al miglioramento complessivo della zona e proprio dopo aver ascoltato preliminarmente i bisogni reali dei cittadini.

Adesso, per farti esprimere al meglio su quest’idea e farne parte, abbiamo preparato un breve questionario che puoi compilare con le tue considerazioni.

Non vediamo l’ora di leggere le tue risposte!

Compila il Questionario e invia tutto a [email protected] oppure chiedici di incontrarci, verremo da te.

#QuestionarioGallitello (2)

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdqibistO8Wu-Im3jlLhYxZ-tCmIKtMNVCLTyTt974b_R2XyQ/viewform?usp=sf_link

 

 

 

Domani parte Centro Storico “Bene comune”.

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Foto di G. Santagata

Venerdì 6 Aprile, con inizio alle ore 15.30 ospiteremo commercianti, residenti e associazioni per discutere insieme del rilancio del cuore antico di Potenza.

Al di là delle nostre proposte che sottoporremo all’inizio e che da tempo vedono il centro in cima ai nostri programmi, vorremmo provare a scrivere una nuova pagina insieme a tutti coloro che hanno a cuore il destino di questa importante zona della nostra città.

Per queste ragioni, nel corso dell’incontro, verrà somministrato ai partecipanti un questionario con il quale chiediamo di dettagliare le competenze, le visioni e le possibili azioni che si potrebbero mettere in pratica per il rilancio complessivo del centro.

Se non potrai essere dei nostri domani, scarica il Questionario e lascialo nella buca delle lettere della nostra sede oppure invialo a [email protected].

A presto!

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I giovani, il Burbaca e il rilancio del centro storico nell’era “glocal”.

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Francesco Tita , giovane dottore in Scienze della Comunicazione, ha scritto un libro che è nato a Bologna, come esame finale della laurea triennale, ma che parla di BurBaCa, un locale noto della nostra città, del rapporto che i potentini  hanno con lo spazio (e la gastronomia)  e del contatto con realtà esterne, quelle dei luoghi in cui si studia o si lavora. Ma anche di quei nuovi spazi virtuali che i giovani di oggi frequentano, ossia il Web e i social network.

Dal suo libro, che presenteremo Giovedi 1 febbraio, trarremo spunto per discutere del ruolo dei giovani, per lanciare e raccogliere idee per la rinascita del centro storico di Potenza facendo leva anche sulla gastronomia o su iniziative “glocal” come quella messa in piedi dai giovani ristoratori del Burbaca.
Nella stessa occasione, sarà ufficialmente lanciata la campagna di adesioni al nostro Movimento per il 2018 e anticipate tantissime interessanti iniziative.

Vi aspettiamo!

 

 

PALAZZO D’ERRICO UN ANNO DOPO. 

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Venerdì 8 aprile 2016 , esattamente un anno fa, We Love Potenza organizzò un costruttivo dibattito sulla destinazione d’uso di Palazzo di largo d’Errico  al quale parteciparono diversi esponenti dell’associazionismo impegnato, dell’università e delle professioni e finanche  dell’amministrazione comunale.

La proposta sottoposta dal Movimento cittadino in quella sede era di fare di Palazzo di largo d’Errico un centro per la creatività e l’innovazione al servizio dei giovani.

Un incubatore per favorire la rinascita del centro storico, creare nuova occupazione in un campo di eccellenza quale potrebbe essere l’artigianato artistico ma anche in altri settori tradizionali. Tutto ciò attraverso un partenariato forte tra Comune, Regione , enti camerali e associazioni di categoria, che valorizzi la riqualificazione urbanistica e ambientale  e la rivitalizzazione delle piccole attività commerciali e artigianali nonché la realizzazione di centri servizi e di incubatori d’impresa destinati all’insediamento temporaneo di nuovi iniziative imprenditive.

In sintesi una struttura polifunzionale in cui coesistano TRE ambiti diversi ma complementari: spazio formazione- spazio impresa- spazio cultura; una scuola che contribuisca a formare quella classe di creativi a cui affidare il rilancio della città ove  si insegni ai giovani  l’attraversamento dei confini disciplinari, l’utilizzo delle tecnologie, la comprensione dei vantaggi competitivi del glocal, uno spazio per coloro che vogliono sperimentare soluzioni e pratiche per il rilancio della città, per soluzioni innovative nel miglioramento dei servizi pubblici.  All’interno di questo spazio, venne proposta la possibilità anche di far nascere Laboratori “PIVOT” atti ad esplorare e studiare progetti per altri contenitori vuoti della città e del centro e utilizzare la rete dei saperi che in quello stesso incubatore sarebbero nati  spontaneamente.

Spiace constatare che, dopo la riqualificazione, il palazzo sia ancora vuoto a fare “bella” mostra di se in attesa che accada qualcosa. Eppure da allora, del Palazzo se ne parla in maniera periodica senza però nessuna indicazione specifica da parte dell’Amministrazione Comunale, anche per quanto attiene l’eventuale divulgazione di un Avviso pubblico o gara di idee sulla quale confrontarsi con le forze attive della città.

We Love Potenza auspica che presto il Comune possa dire una parola definitiva sulla destinazione di Palazzo d’Errico che, per la sua posizione centrale e strategica, non può rimanere un’altra struttura vuota in un centro storico che lentamente muore.

Palazzo di largo d’Errico: il futuro che abbiamo visto.

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Venerdì 8 aprile 2016 nel ridotto del Teatro Stabile, si sono confrontati in due ore di dibattito, creativi, professionisti, imprenditori, amministratori sul futuro concreto di Palazzo di Largo D’Errico.

Ha introdotto il dibattito Enzo Fierro, Presidente del movimento We Love Potenza, sottolineando il collegamento tra questo evento e la Settimana delle culture digitali e mettendo così in evidenza che per Potenza è importantissimo entrare in un programma di respiro nazionale ed internazionale sul digitale.

We Love Potenza – ha sottolineato Enzo Fierro – è il movimento civico di chi ama Potenza e vuole contribuire a farla uscire dall’angolo in cui è relegata.

Ecco qual è l’idea del Movimento: “Palazzo di Largo D’Errico potrebbe diventare il luogo ideale in cui incubare imprese creative. Seguendo il disegno architettonico di riqualificazione del Palazzo, riteniamo sensata la proposta di trasformare l’edificio in un luogo pubblico destinato ai talenti locali.”

Il Movimento We Love Potenza si fa portavoce dell’esigenza di dar vita ad un incubatore per creare nuova occupazione, che rappresenterebbe un vero e proprio progetto di sviluppo territoriale. In questa visione, il Palazzo di Largo D’Errico sarà messo a disposizione delle associazioni per promuovere i talenti, fondando un vero e proprio “Palazzetto della Creatività”.

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Si è dichiarata appassionata di Palazzo di Largo D’Errico Giovanna Laguardia, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, che ha moderato l’incontro.  La giornalista ha sottolineato il rischio che l’edificio possa trasformarsi in un bellissimo palazzo “vuoto”.

L’architetto Piergiuseppe Pontrandolfi, che in passato si è già occupato del Palazzo in questione, ha ricordato che negli anni Settanta lo stesso sarebbe dovuto essere demolito.  A suo parere a Potenza esistono circa 15 contenitori vuoti su cui i cittadini dovrebbero riflettere, operando una revisione complessiva e non mirata al singolo edificio.

Gianpiero Perri, esperto di politiche di sviluppo, ha individuato due strategie per il rilancio della città di Potenza: sottolineare il tema della creatività e rigenerare gli spazi. “Non bisogna seguire l’esempio della Silicon Valley, ma creare tante Small Valley”. A suo parere Matera 2019 deve diventare una pubblicità per tutta la Regione e Potenza deve esercitare un ruolo di Città-Capoluogo. Non poche preoccupazioni ha manifestato Perri per lo stop che la recente “questione petrolio” potrebbe portare alla crescita della Basilicata.

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Rossana Gaudiano, ha portato all’incontro i saluti di Gianpiero Maruggi, AD di Sviluppo Basilicata. Ha affrontato il tema di Palazzo di Largo D’Errico con grande interesse, ricordando un “buon esempio” di quattro anni fa, la realizzazione dei Centri di Creatività, da cui, a suo parere, bisogna ripartire. “È necessario individuare chi gestirebbe questi spazi. Come la Pubblica Amministrazione può entrare a far parte di questo processo? Sicuramente è importante creare connessioni tra le varie strutture coinvolte”.

Al suo intervento si è riallacciata Ida Leone, che ha parlato di due sue importanti esperienze professionali: il progetto Visioni Urbane e la Candidatura di Matera 2019. Proprio partendo da qui, ha proposto di dedicare Palazzo di Largo D’Errico ad una consultazione pubblica: i progetti più belli nascono dal basso.

Anche Alessandro Attolico, della Provincia di Potenza, non intende parlare della destinazione del singolo edificio. Partendo dalla sua personale esperienza sulle città resilienti, sente la necessità di un discorso integrato. A suo parere bisogna scendere sul territorio concretamente, partendo dall’esistente, per dare nuova forza a ciò che si vuole fare, adottando un approccio “multi-stakeholders” condiviso, pubblico-privato.

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“Palazzo di Largo D’Errico ha da sempre una vocazione innovativa. Non è vero che non si è mai pensato alla sua destinazione d’uso –  ha dichiarato Rocco Pergola, Assessore all’Edilizia e Pianificazione del Comune di Potenza – Quando è stata effettuata l’opera di ristrutturazione il Palazzo è stato fornito di impianti tecnologici, per garantire la fruibilità ed ospitare eventi di alto prestigio.”A suo parere l’impronta è stata già data e c’è bisogno di finalizzare il lavoro in questa direzione.

Ha preso la parola anche Roberto Falotico, Assessore alla Cultura della Città di Potenza affermando che ci sia bisogno di una “rigenerazione democratica”. Anche lui ritiene che il centro storico sia il cuore pulsante della città e che la città da esso debba rinascere, recuperando prima di tutto le certezze storiche. Anche il tema della digitalizzazione gli è particolarmente caro: “Potenza 2019” deve prepararsi e sfruttarne tutte le potenzialità.

Molto interessante l’intervento di Antonio Candela, il giovane Presidente di CDA Universosud Società Cooperativa, che nel 2012 ha fondato il primo Community Information Center in Europa, proprio a Matera. L’amministrazione ha assegnato al progetto, in qualità di sede, l’ex stazione delle FAL, dando vita, così, ad una rigenerazione urbana “indotta”: la riqualificazione di quella sede ha stimolato il processo di riqualificazione delle strade e dei negozi o uffici più vicini. Avevamo proposto stesso progetto anche al Comune di Potenza senza aver riscontro. Fortuna ha voluto che stesso centro aprirà anche a Potenza, all’ interno della Università degli Studi.

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Si è parlato ancora di innovazione con Luigi Catalani di Wikimedia Italia, che ha attivato varie attività con gli studenti. I ragazzi del Liceo Gianturco hanno creato un “wiki book” sul tema del cyber bullismo. Con Wikipedia c’è molto da fare su Potenza: in primo luogo è necessario selezionare le fonti e raccogliere le foto messe a disposizione dai ricercatori, per dare maggiore visibilità on line alla città.

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Per Giorgio Rutigliano, informatico,  è importante affrontare il tema della funzione complessiva della città che pure ha un profilo di città tecnologica e per queto, al di là dei contenitori che possono essere disponibili, il capoluogo di Regione potrebbe diventare un centro tecnologico all’avanguardia.

Antonio D’Andria, studioso di storia, ha dichiarato che la bibliografia di Potenza negli ultimi anni si sta molto arricchendo. Ha anche rilevato, però, un problema: esistono materiali di mostre, realizzate dal Comune di Potenza, che non vengono più rese disponibili agli utenti. Quasi un “museo che muore”. A questo punto Palazzo di Largo D’Errico, per la sua posizione geografica, potrebbe diventare, a suo parere, una biblioteca e un luogo di ricerca sulla città.

Antonio Margiotta, di Sviluppo Basilicata, vede nel Palazzo una sede da dedicare all’artigianato innovativo ed ha auspicato che comunque si faccia a Potenza una struttura per l’innovazione e il digitale . Salvatore Panzanaro, Responsabile del progetto Scuola Digitale e membro di We Love Potenza, pensa che la cittadinanza debba riappropriarsi di questi spazi.

Il punto di vista delle imprese è stato presentato da Francesco Perone, che ha evidenziato il problema del costo elevato degli affitti per commercianti ed aziende. Qui strategica potrebbe essere la riqualificazione di alcuni “contenitori vuoti” della città.

Maria Grazia Mazzeo pensa che Potenza non debba essere una città dei servizi, ma la “città dell’innovazione” e auspica che venga realizzata una “Agenda Urbana”, condivisa ed efficace.

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Grazie a We Love Potenza- ha concluso- ho la consapevolezza che Potenza può giocarsi le sue carte per un adeguato modello di governance che porti la smart revolution a invadere tutte le attività della città capoluogo.

In conclusione dei lavori, Enzo Fierro ha ringraziato i partecipanti e ha sottolineato come esista a Potenza una classe di creativi che non frequenta solo i social ma che partecipa e condivide quei percorsi di crescita e alta progettualità che We Love Potenza intende portare avanti.

L’incontro non è stato quindi solo un mero momento di confronto, ma un “vero” patto per e con i cittadini, finalizzato a far fruttare spazi importanti della città.

8 Aprile, la città si confronta su Palazzo di Largo d’Errico.

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Detto  fatto. Avevamo annunciato l’organizzazione di un dibattito a più voci sul futuro di Palazzo di largo d’Errico a Potenza e abbiamo mantenuto la parola, che di questi tempi non è cosa da poco.

Scelta la data dell’8 Aprile per entrare nel calendario delle attività previste dalla settimana delle culture digitali voluta da oltre 60 soggetti tra università, enti di ricerca nazionali, istituti di cultura, associazioni e altre organizzazioni.

In quest’ottica, alla tavola rotonda sulla prossima destinazione di Palazzo d’Errico, abbiamo chiamato a partecipare rappresentanti istituzionali di Comune, Università, Regione Basilicata, Sovrintendenza, oltre ad un’ampia schiera di professionisti, giovani imprenditori, startupper e associazioni per un confronto che si preannuncia costruttivo e qualificato.

Scarica sotto il programma dell’iniziativa.

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