DIECI ANNI FA CI LASCIAVA UNO DEI MAGGIORI INTERPRETI DEL TEATRO DIALETTALE POTENTINO: GIGINO LA BELLA.
In occasione di questa ricorrenza, con la diretta collaborazione dei familiari dello stesso artista, intendiamo ricordare la sua opera attraverso una seria di iniziative a partire dal nostro “Maggio potentino”.
Si parte Domenica 6 maggio con una tavola rotonda sul teatro dialettale e il ruolo di La Bella nello sviluppo e nella conservazione del vernacolo presso il ridotto del Teatro Stabile (programma in allegato).
Inoltre, a partire da Settembre , saranno selezionate delle scuole della città ove si terranno dei laboratori teatrali con esperti del settore al fine di avvicinare gli studenti all’arte del teatro e per conservare e tramandare il dialetto potentino come anima identitaria di un popolo.
Previsto anche l’allestimento di un cartellone con appuntamenti mensili per portare in scena le maggiori e le più famose commedie scritte da Gigino La Bella. In seguito i dettagli precisi.
Infine, organizzeremo una mostra degli oggetti personali , degli abiti di scena, delle attrezzature più utilizzate dalla compagnia che La Bella fondò, allestendo un percorso di visita anche con l’ausilio di strumenti e tecnologie digitali (proiezioni filmati ecc..).
Nel frattempo, il nostro Presidente ha scritto una lettera al sindaco di Potenza con la quale propone l’intitolazione di una strada al regista e interprete del teatro dialettale di casa nostra.
“Gigino La Bella merita di essere ricordato come uno dei più grandi e fedeli interpreti della cultura popolare di questa città. Il memorial a lui dedicato rappresenta vieppiù la urgente necessità di conservare parte di questa cultura che, nel teatro dialettale, deve continuare a vivere”.
SCRIVE DI LUI LUCIO TUFANO : “GIGINO E’ USCITO DAI VICOLI DI SPACCAPUTENZA, DALLE TRAVERSE DI VIA PRETORIA, DA QUELLE DI PORTASALSA, DA VICO ADDONE E DA SAN LUCA, E’ USCITO DAI SOTTANI DI SAN MICHELE E LARGO BARBELLI, HA COMPIUTO IL GIRO DI POTENZA DOPO AVERNE FILTRATO LA MORDACE IRONIA, LA VIS COMICA, IL GROTTESCO E LA GOFFAGINE DEI FIGLI CONTADINI, DEI SARTORI, DEGLI SCALPELLINI , DEI BARBIERI, FATTORINI ED IMPIEGATI , DI TUTTE QUELLE MASCHERE DELLA CITTA’ DI UN TEMPO, DELLA “ VIS’ PUTENZESA” .
NELLE SUE OPERE RIAFFIORANO IMMAGINI E SITUAZIONI DI GENUINO UMORISMO, I VICOLI E LE CUNDANE DI UNA CITTA’ CHE EGLI HA TANTO AMATA, C’E’ IL PROFUMO DI UNA POTENZA CHE NON ESISTE PIU’ MA CHE CONTINUERA’ A VIVERE NEI TESTI DI GIGINO LA BELLA”.