DA VENEZIA A POTENZA, VIAGGIO NELL’ARTE DI MARIO PRAYER.

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Conosci Mario Prayer? Sai cosa ha realizzato a Potenza?.

A questa domanda in tanti, sopratutto i potentini dell’ultima generazione, risponderebbero candidamente “non lo so”. In effetti , se non fosse per la fortuna di avere nella nostra biblioteca uno dei libri del compianto Don Gerardo Messina “Dal Po al Basento , pellegrino di Pace”, anche noi avremmo avuto difficoltà a formulare risposta.

Difatti, scavando tra le pagine di quel libro, che è un dettagliato racconto della storia del Santo Patrono e del suo rapporto con la città, si è spontaneamente incuriositi ad approfondire la parte in cui si fa riferimento alla Cattedrale e ai meravigliosi affreschi che ne riempiono le volte.

Artefice di quelle opere fu proprio Mario Prayer, che contribuì notevolmente ad arricchire il patrimonio artistico degli ambienti ecclesiastici della Potenza degli anni trenta e quaranta.

E’ per questo che, nel nostro viaggio alla ri-scoperta di Potenza, non poteva mancare una tappa dedicata a colui il quale concorse in maniera fondamentale a definire la storia e la bellezza della nostra Cattedrale sottoposta, nel corso degli anni,  a terremoti e bombardamenti importanti.   Ma non è solo la Cattedrale ad essere interessata dalle opere del Prayer.   Non c’è Chiesa del centro storico in cui il pittore veneto, nel passaggio potentino, non abbia lasciato significative tracce della sua arte pittorica e scultorea.

Il Prayer ,difatti,  pur essendo nato a Torino nel 1887 , ben presto si trasferì a Venezia , città dei suoi genitori, ove frequentò l’Accademia delle belle arti e ove consegui il diploma in pittura e scultura.

Dopo un periodo trascorso a Bari, nel 1919  convolerà a nozze con Giuseppina Marzano dalla quale avrà ben sette figli , i quali lo seguiranno nei suoi frequenti spostamenti per l’Italia ove otterrà numerosi incarichi di lavoro.

Molti di questi gli vennero commissionati proprio a Potenza agli inizi degli anni trenta da Monsignor Augusto Bertazzoni, uomo raffinato e sensibile anche all’arte sacra.

Per tutto ciò, nell’ambito delle attività proposte alla scoperta e valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico della città,   per la prima volta in assoluto,  intendiamo valorizzare e riportare alla luce la storia e l’arte di un grande pittore che,  come tanti altri, merita gli onori delle cronache cittadine e non solo.

Da Venezia a Potenza: viaggio alla scoperta dell’arte di Mario Prayer, che si terrà nella Sala dell’Arco di Palazzo di Città sabato 9 Dicembre,  sarà vieppiù un’entusiasmante carrellata nella storia di Potenza, un faro acceso sulla bellezza della Cattedrale entro le cui navate  si intrecciano le storie di grandi nomi della città; dal Santo Patrono Gerardo a Sant’Oronzio, dal vescovo Augusto Bertazzoni  don Gerardo Messina e a tanti altri protagonisti di un’ importante periodo storico di Potenza.

 

 

I Ponti e la storia da restituire alla città.

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Una serata piena di contenuti di grande spessore quella che si è tenuta l’altra sera presso la nostra sede nell’ambito dei forum POTENZA E’, organizzati per valorizzare i simboli e i luoghi della città capoluogo . La serata era dedicata ai Ponti di Potenza , come un viaggio da condurre attraverso la storia, da quella antica alla moderna.

Nel corso della serata sono intervenute le archeologhe Greco e Sannazzaro di Archeoworking che hanno passato in rassegna gli eventi storici più importanti della Potenza romana e hanno discusso dell’importanza del ponte di Sant’Oronzio (detto san Vito) nella organizzazione stradale della via Herculia.

A seguire Michele Scioscia di effenove che ha discusso del ponte più artistico di Potenza ovvero del ponte Musmeci e di tutte le attività che ne fanno oggi una vera e propria attrazione turistica.

Nel corso dei lavori , abbiamo proposto di recuperare la toponomastica storica (Sant’Oronzio in luogo di San Vito), di allestire la segnaletica turistica sullo stesso ponte, di avviare una campagna di scavi archeologici, di istituire un percorso documentale con cartellonistica dedicata nel parco fluviale Basento che, partendo dal suddetto ponte , racconti la storia della “Potentia Romana” fino a giungere all’epoca moderna e al ponte Musmeci.

Infine, con la carovana di Come to Potenza, ha sottolineato il nostro Presidente, attiveremo iniziative culturali e turistiche per ridisegnare la via Herculia che è l’unica strada antica che ha attraversato la città. Proponiamo a tal pro, la cancellazione dalla toponomastica potentina di “Via Appia” che non ha mai toccato realmente Potenza.

Alla fine dei lavori,  ha preso la parola il professor Della Sala che ha illustrato gli interventi tecnici che si stanno effettuando nella riqualificazione del ponte di Montereale che, con grande piacere da parte degli organizzatori, darà il via ad altre presentazioni pubbliche in città per far conoscere la tipologia di ponte  che sarà riconsegnato alla città,  si spera a breve, anche nell’interesse delle tante attività sportive, commerciali e sociali del posto.

 

 

POTENZA E’…. I FORUM PER CONOSCERE E AMARE LA CITTA’.

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I forum che proponiamo sono momenti di conoscenza , dibattito e partecipazione finalizzati a valorizzare il capitale materiale e immateriale della nostra città.

I CONTENUTI TRATTATI MIRANO INOLTRE A RINSALDARE IL SENSO DEI LUOGHI E DEI SIMBOLI E A IDENTIFICARLI CON LA COMUNITA’ ALL’INTERNO DELLA QUALE, I  CITTADINI, SONO CHIAMATI A DIVENTARE  FRUITORI, PROMOTORI E CUSTODI DI QUEI BENI.

Dopo “ La POTENZA dei TURISMI” tenuto lo scorso ottobre e “LA POTENZA DELLO STADIO VIVIANI” dello scorso 11 novembre, venerdì 24 si terrà il terzo Forum dal titolo “LA POTENZA DEI PONTI”, come da programma allegato.

Nei mesi a seguire si terranno altri appuntamenti come : LA POTENZA DEI PALAZZI STORICI- LA POTENZA DEI PARCHI- LA POTENZA DEI SAPORI- LA POTENZA DELLE TRADIZIONI-LA  POTENZA DEL CENTRO STORICO- LA POTENZA DEL GALLITELLO – LA POTENZA DEI SAPERI- LA POTENZA DEGLI STRANIERI – LA POTENZA DELLE PERIFERIE.

“Nostro obiettivo- dichiara il nostro Presidente- è da sempre quello di far conoscere e guardare con occhi nuovi la nostra città innanzitutto da chi la vive  e, di creare quel senso di appartenenza e di rispetto verso la stessa, che solo una proposta civica e culturale può garantire come base fondamentale per un complessivo rilancio”.

 

Ristrutturiamo e tuteliamo lo stadio Viviani, patrimonio della città.

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Proseguendo nel nostro lavoro di tutela e valorizzazione dei simboli cittadini, abbiamo deciso di dedicare una  particolare attenzione allo stadio Viviani, emblema di storia e sportività del capoluogo.

Sabato sera dopo una illustrazione video della storia del Viviani sorto nel 1934, si è palesata  l’importanza di qualificare con precisione il ruolo che lo stadio andrà ad assumere nei prossimi anni, soprattutto in considerazione dei recenti successi calcistici che stanno riavvicinando l’intera comunità potentina.

Dal confronto ricco fra storici, professionisti, imprenditori e tifosi,  è emersa l’intenzione di sostenere un progetto di riqualificazione e ampliamento (Museo del Potenza annesso) in grado di  poter offrire un luogo di sport e di socializzazione direttamente nel cuore della città, evitando ulteriori dispendi di risorse e il rischio di cementificazioni selvagge.

Il Presidente Di We Love Potenza Fierro ha sottolineato:   “L’Ipotesi di delocalizzazione e di un nuovo stadio costituisce di fatto la cancellazione di un luogo e di un opera storica per la città che ha un suo senso compiuto esattamente nella sua tradizionale collocazione nel tessuto cittadino. Delocalizzare significherebbe inoltre scegliere una strada lunga incerta negli esiti (vedi palazzetto di lavangone) e aperta solo a chi ha in animo operazioni di speculazione edilizia”.

Tutto ciò anche in considerazione del parere espresso da amici, sostenitori e sportivi che, proprio in queste ore, stanno operando per riportare la struttura agli antichi splendori.

A conclusione della tavola rotonda  a cui sono intervenuti Roberto Pontolillo, Pino Gentile, Mariano Cauzillo e Alfonso Pecoraro, accolta con piacere e consensi la proposta di sottoporre all’Amministrazione comunale insieme ai Cuori da leone e agli Ordini professionali, un concorso di progettazione nazionale che, salvaguardando le parti storiche dello stadio (ingresso monumentale e tribuna), possa garantire il consolidamento del sito unico nel suo genere, anche per campionati di categoria superiore.

Potenza e lo Stadio Viviani: un bene da tutelare.

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Proseguono le nostre attività mirate ad approfondire la conoscenza dei beni comuni di valenza storica e architettonica della città. Sabato 11 Novembre, toccherà ad una struttura tornata recentemente ad essere frequentata  da tantissimi potentini e ad animare le discussioni sul suo futuro per via delle ottime prestazioni della maggiore squadra di calcio.

Stiamo parlando del più grande Campo sportivo di  Potenza originariamente detto “Littorio” poiché fu costruito nel 1934 durante il periodo Fascista e, successivamente intitolato ad Alfredo Viviani  che ne volle fortemente la sua costruzione. Da più di ottanta anni, il campo racchiude ricordi e testimonianze importanti della storia non solo sportiva della città.

Nel corso della serata verranno riproposte le immagini storiche della costruzione, ripercorse le vicende  umane dei suoi protagonisti  e di come lo stadio abbia inciso sulla crescita urbanistica della città nel corso degli anni. Inevitabile anche un dibattito sul suo futuro e di cosa necessiti fare per salvaguardarlo e migliorarlo.

Durante il pomeriggio, ascolteremo anche la significativa esperienza di un gruppo di tifosi del Potenza che, a titolo di puro volontariato, sta contribuendo al ripristino di parte dello Stadio, come esempio importate di funzione civica svolta al servizio dei luoghi e dei simboli che la città non deve assolutamente perdere.

Invito programma viviani

 

Potenza e il turismo , una partita da giocare.

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Potenza meta o città turistica? E’ iniziato con questo interrogativo l’incontro  tenutosi ieri nella nostra sede sulle potenzialità turistiche della città capoluogo.

In apertura dei lavori il Presidente Enzo Fierro ha precisato che l’iniziativa si inquadra nell’ambito di  “Come to Potenza” la prima operazione di marketing turistico nata dal basso che mette in rete  associazioni, guide turistiche, albergatori, ristoratori, imprenditori, tour operator, proprio con l’obiettivo di rendere più vivibile e appetibile Potenza , col fine di consolidare i confortanti dati sulle presenze turistiche e alimentare  tutta la filiera economico-produttiva che può muoversi attorno a tutto ciò.

Potenza possiede le sue bellezze, ha aggiunto , molto spesso “nascoste” anche agli occhi dei potentini poichè non si ha quella capacità di cercarle, di riconoscerle e successivamente di saperle promuovere. Esempi in questo campo se ne potrebbero fare a iosa.  Penso in primis ai siti archeologici , alla villa Romana alla torre Guevara e a quello che conserva nel sottosuolo, al potenziale dei ponti, da quello di San Vito a quelli più moderni Musmeci e ponte attrezzato che, da soli, con interventi adeguati potrebbero diventare attrattori concreti nel campo dell’architettura moderna”. “Potenza- ha concluso Fierro- ha le sue carte da giocare senza complessi di inferiorità.  Nel  2019 dovrà svolgere un ruolo complementare con Matera, poiché il IX centenario della morte di San Gerardo Vescovo dovrà  rappresentare per Potenza un’ occasione di rilancio identitario, culturale e ovviamente turistico. Per questo è fondamentale il ruolo di “Come To Potenza” che da ieri accoglie nella propria famiglia altre associazioni e operatori turistici.”

Gianpiero Perri, già vertice di APT,  sollecitato dalle domande della giornalista Sara Lorusso, ha espresso lodi per l’iniziativa meritevole e per il lavoro che da tempo We love Potenza sta facendo e che risulta necessario nel momento di profonda crisi attuale a cui la Pubblica amministrazione e la politica da soli non riescono a far fronte.  “Nella voce turismo – ha detto Perri- bisogna includere anche un singolo pernottamento in città poiché muove economia sul posto”.  “E’ altresì ovvio – ha proseguito- che per fare di Potenza una città appetibile bisognerà rinsaldare i presidii essenziali quali Università, Ospedale e il centro storico in preda ad un depauperamento preoccupante anche dal punto di vista commerciale”.  “Il turismo – ha concluso- si fa anche con il racconto della città e dei luoghi e Potenza , al pari di altri centri , può senz’altro porre in essere una narrazione capace di generare interesse e capacità attrattiva”.

Presente anche Elisabetta Chieca in qualità di Vice presidente “Rete Vie Francigene Basilicata” che ha raccontato come insieme a  trentadue Comuni della regione, si sta promuovendo il tratto lucano dell’Itinerario culturale del Consiglio d’Europa in quanto nuovo modello virtuoso di sviluppo sostenibile attento alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e ambientale. “Attraverso il turismo lento ed emozionale- ha detto Chieca- è possibile apprezzare la bellezza dei nostri luoghi e conoscere una Basilicata tutta da vivere.

Nel corso della serata sono intervenuti tra gli altri anche i rappresentanti di associazioni della città come Leonardo Nuzzaci (Ambasciatori Lucani), Salvatore Panzanaro (coro Melos) , Manuela Lapenta (Ciclostile Potenza); Paolo Donadio (Italia Nostra) e operatori di B&B,   tutti concordi sulla necessità di fare rete per il riscatto culturale ed economico della città.

Potenza e i “turismi”: lunedì 23 una riflessione sul tema.

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Potenza città o meta turistica? Cosa ci dicono i flussi relativi alle visite nel capoluogo recentemente registrati dagli indicatori preposti? Quali sono le potenzialità della città capoluogo che possono essere importanti per attrarre e consolidare la presenza dei turisti in città? Quale il ruolo degli operatori del settore e dei privati?

Di questo e di tanto altro parleremo lunedì 23 nella nostra sede con autorevoli ospiti e amici.

 

SU PALAZZO D’ERRICO SI DECIDA IN UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO.

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“Da una recente intervista a mezzo stampa  è emersa la volontà del sindaco di Potenza, di demandare al Consiglio Comunale la decisione in merito alla destinazione d’uso di Palazzo di largo d’Errico.

We Love Potenza propone, come da tempo noto , l’istituzione nel sito di cui trattasi di un “incubatore sociale” dove poter esercitare attività di studio e formazione.
Un luogo di incontro, che favorisca la diffusione della conoscenza e della creatività, orientato al rilancio dell’artigianato e delle micro imprese, e più in generale, a far crescere capacità e talenti di giovani, associazioni e professionisti.

Risulta infatti fondamentale, in tema di sviluppo urbano, tendere verso fattori immateriali come arte , cultura e nuove tecnologie, al fine di  promuovere un’immagine inedita della città.
Proponiamo, pertanto, di discutere della destinazione d’uso di Palazzo d’errico in un consiglio comunale aperto, al quale chiamare a dibattere tutte le realtà cittadine che hanno  proposte sulla questione in oggetto (associazioni, movimenti, ordini professionali, imprenditori, università, scuola ed altri enti da coinvolgere).

Decisioni così rilevanti per il destino del centro storico e della città intera, devono essere assunte in maniera partecipata, non perdendo la straordinaria occasione di confronto con i cittadini”.

Il portavoce

Davide Rispoli

PER UNA ILLUMINAZIONE INTELLIGENTE A POTENZA.

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We Love Potenza ha deciso di caldeggiare un progetto di efficientamento energetico e di sensibilizzazione sui rischi dell’inquinamento luminoso nella città di Potenza.

La decisione è stata assunta al termine dell’incontro tenutosi in data 24 Luglio 2017 presso la sede del Movimento.

Il confronto, che ha visto la partecipazione di associazioni ed esperti del settore come Gianluca Labella (resp.le del progetto “Stazione Monitoraggio Inquinamento Luminoso Basilicata”), L’Associazione Nazionale Cielobuio.org e l’Associazione Lucana di Astronomia, ha permesso di sottoscrivere un accordo di collaborazione tra le diverse organizzazioni cittadine e quindi di vagliare una raccolta di studi e proposte da consegnare al sindaco e alla sua giunta.

In realtà, il Regolamento Comunale della Città di Potenza stabilisce, già a partire dal 2009, alcune norme per l’abbattimento dell’inquinamento luminoso, anche se queste, ad oggi, risultano essere state completamente ignorate.

Il Comune di Potenza, infatti, nell’ambito del progetto di “Riqualificazione degli impianti della Pubblica Illuminazione”, (finanziato con i fondi comunitari 2007-2013) ha provveduto alla sostituzione dei corpi illuminanti con la tecnologia a LED in buona parte della città.

Abbiamo però  registrato che, durante tale sostituzione, sono stati installati LED a LUCE FREDDA con una “temperatura di colore” di 4200 Kelvin e quindi non conformi allo stesso progetto di intervento che specificava di limitare l’emissione a 4000K (in modo da ridurre tutti i possibili danni da esposizione alla luce blu).

A tal pro, ricordiamo che i LED a “luce fredda” risultano particolarmente inadatti a contrastare l’inquinamento luminoso perché disperdono gran parte della radiazione su frequenze che aumentano la brillanza del cielo notturno e perché risultato suscettibili di  potenziali effetti deleteri sia sulla salute umana sia sull’ecosistema animale e vegetale.

Nello specifico l’esposizione alla luce bianca e blu (superiore ai 3000K) può generare diminuzione nella produzione di melatonina con conseguente alterazione del naturale ciclo circadiano (alternanza giorno-notte) e concorrere alla formazione di patologie, quali disturbi del sonno, obesità e alcune forme di tumore.

A tutto ciò si aggiunge l’aspetto estetico, perché l’installazione di tali lampade a luce fredda in zone centrali (come il nostro stesso centro storico), può snaturare la natura antica e romantica dei luoghi, conferendo agli ambienti un aspetto asettico e impersonale.

Si parla infine di un problema di sicurezza stradale: la luce blu infatti, risulta maggiormente abbagliante e in caso di nebbia non garantisce un’adeguata visibilità ai conducenti di autoveicoli.

Per tali motivi si chiede all’Amministrazione comunale di mantenere un canale di informazione con tali associazioni in modo che i prossimi fondi FESR 2014/2020 (vincolati all’ottimizzazione energetica) possano essere impiegati in modo più oculato, favorendo l’istallazione di corpi illuminanti LED “PC AMBRA” (a luce calda), che pur presentando lo stesso costo di quelli a Luce Fredda, emettono una scarsa quantità di luce blu e risultato compatibili con tutte le esigenze sociali, economiche e sanitarie analizzate.

Davide Rispoli- Portavoce

Alla scoperta della villa romana di Malvaccaro con poesia e musica.

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Siamo lieti di presentare, nell’ambito del programma “COME TO POTENZA”, l’appuntamento “Alla riscoperta della villa romana di Malvaccaro”.
Trattasi dell’ultimo appuntamento di questo cartellone 2017 voluto fortemente insieme ad altre realtà associative della città e contraddistinto da numerosi incontri, percorsi culturali e concerti musicali alla scoperta della nostra città.
Sabato 24 giugno alle ore 17:00, in via Parigi, sarà possibile godere di una visita guidata alla scoperta degli antichi mosaici del I secolo dc. con le archeologhe della Archeoworking.
A seguire, dalle ore 18:30, nell’area antistante la villa, proponiamo un modo originale di fruire del sito che diverrà palcoscenico naturale delle letture in versi e prosa di Monica Palese, Angelo Parisi e Francesco Cosenza, accompagnate dalle note musicali del maestro Mauro Cloralio.
Un interessante e stimolante  pomeriggio per riportare alla luce un luogo di pregio della nostra città, che è stato per troppo tempo marginalizzato.
Pertanto, il nostro Movimento, come deciso portavoce del bisogno di risalto dell’identità potentina, si fa promotore di questo evento, che giunto a conclusione di un ricco cartellone di iniziative, costituisce un ulteriore tassello per la riscoperta e  valorizzazione turistica della città capoluogo.
Per prenotare le visite guidate alla villa contattare i numeri 348.5236669,  347.9814032 entro e non oltre venerdì 23.
Il Portavoce